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20 febbraio 2011

Foggia Tivat passando per Chieti

L'elettrodotto Foggia-Tivat, quello che attraverserà anche il territorio di Chieti. Non è la prima volta che ne parliamo anche se è evidente che nessun teatino potrà mai preoccuparsi dei tralicci con cavi elettrici per altissima tensione. Roba che fa male alla salute, certo,  leucemie e cose simili, un rischio soprattutto per i bambini; vabbé ci sarà una forte svalutazione dei terreni attraversati che non saranno più utilizzabili per costuire agriturismi, ville e anche lavorarci sarà un problema; vabbè, ma che c'importa. Da Pescara a Cepagatti il cavo sarà interrato per fare meno danni, ma a Chieti non c'è nessuno che si occupa di limitare i danni, magari ci passerà sotto le finestre, figurati se un teatino dirà qualcosa, basta che non gli tocchi la processione. Poi a protestare contro un elettrodotto si rischia pure di essere scambiati per ambientalisti, che è peggio di comunisti o legalisti o moralisti. In effetti potrei proprio risparmiarmi questo articolo sul blog, ma ce lo metto visto che ci sono solo quattro gatti che vengono a leggere.


Finora nessuno ha capito a cosa serve l'elettrodotto. Nessuna risposta alle domande fatte da varie associazioni. Non si capisce nemmeno se deve importare o esportare energia. Non si capisce perché la linea tra Foggia e Tivat deve passare davanti casa nostra. Non si capisce chi produce l'energia e chi potrebbe consumarla. Un progetto segreto? e perché mai ci sono segreti nella distribuzione di energia che dovrebbe riguardare tutti?

Un articolo pubblicato giovedì da L'Unità ci aiuta a capire le ragioni di tanto segreto. Strategie militari? Localizzazione di impianti nucleari? non lo sappiamo, ma sicuramente occorreva il segreto per nascondere il solito magna-magna. Pare comunque che nel piccolo Montenegro i cittadini non sono tutti addormentati come i teatini e hanno fiutato l'imbroglio. Vedremo come va a finire.

Intanto saltano fuori alcuni dettagli che sono sufficienti a farci capire un paio di cose, anche a noi che ce ne stiamo qui sprofondati nel beato torpore teatino: il magna-magna, pardon volevo dire la politica del fare, ci offre la magnificenza di questi moderni impianti per produrre aumenti nel costo delle bollette elettriche che vanno dal 70% al 200%. Per adesso pagano i montenegrini e a noi ci scappa da ridere, poi, se loro non riusciranno a bloccare l'affare, toccherà anche a noi pagare e sarà troppo tardi per protestare. Questa è la nostra vera furbizia e non ce la può togliere nessuno. Mica siamo ambientalisti noi! Ambientalisti no, ma il portafoglio? neanche quello, non possiamo fare la figura degli spilorci.

L'altra notizia è che lo strano percorso del super-elettrodotto sembra essere la prima pietra di un altro grande progetto, quello di trasformare l'Abruzzo in "centro energetico di importanza internazionale", un grande snodo di elettrodotti che dovranno collegare le future centrali nucleari e che possono stare benissimo accanto ai gasdotti, alle raffinerie, agli inceneritori, alle pale eoliche, ai pozzi petroliferi, alle cave, ai cementifici. E' la "l'Abruzzo regione mineraria" annunciato da Scajola nel 2008. Ai montenegrini non piacerebbe, ma per noi va bene tutto, l'importante è non essere ambientalisti. La regione verde d'Europa? la terra dei parchi naturali? Niente, mai sentito. Noi guardiamo al futuro.

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