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10 aprile 2014

Fascismo strisciante


Poche parole sussurrate al collega di partito. Eppure bastano per mostrarci il punto di vista di chi dovrebbe rappresentare "democraticamente" gli italiani. Una donna che ha già mostrato la sua incredibile ignoranza quando era alla guida della pubblica istruzione, ora svela il suo impulso ad affermarsi con violenza, sicura di poter abusare impunemente del potere nei confronti di una giornalista che svolgeva il proprio lavoro. La reazione brutale si traveste ipocritamente da "richiesta di dati". 

Se la Gelmini può rivolgersi al collega di partito con un suggerimento da kapò, evidentemente c'è  una  comune visione, tipicamente fascista, che non si potrà cancellare riempiendosi la bocca di paroline e formulette democratiche. Un miscuglio di ignoranza, arroganza e vera violenza ci ha trascinato nella triste situazione in cui siamo. Come si può sperare che da questa cultura fascista possa uscire qualcosa di buono: una legge elettorale democratica o una riforma costituzionale che non sia uno scempio?

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